(autoritratto)

Vittorio Vighi - sito ufficiale

Filmografia

Filmografia
Per la filmografia (non ufficiale) si possono consultare i seguenti link dei siti Mymovies e IMdb (nella galleria delle immagini le locandine di alcuni film di cui Vighi è coautore. N.B. I dati sugli autori ivi riportati sono tratti direttamente dai titoli di testa dei film):

http://www.mymovies.it/filmografia/?s=7732

http://www.imdb.com/name/nm0896947/

Evidentemente la passione per il cinema era presente già da tempo: nel 1954 Vighi, insieme ad alcuni amici realizzò un film 'di guerra' ( ovviamente muto) in 8 mm. dal titolo 'Farneto ora X'. Ma lasciamo a lui la parola. In un articolo sul periodico La Mùsola (luglio 1980) ricorda quell'episodio. Nella galleria delle immagini alcune foto di scena del film.

Ricordate 'Cinema!', l'ottimo sceneggiato televisivo del petroniano Pupi Avati andato in onda qualche tempo fa? Narrava la storia di alcuni velleitari e sprovveduti bolognesi che, presi dalla frenesia per il cinema, tentarono, agli inizi degli anni '60, la grande avventura nel mondo della celluloide.
Qualcosa del genere, seppur su scala ridotta, avvenne in Farne' (località dell'Appennino Tosco-Emiliano, ndr) e dintorni circa  un decennio prima.
Correva l'anno 1954. Mio fratello Fausto, alcuni amici ed io avevamo deciso di trascorrere le ferie in Farne': una vacanza per soli uomini all'insegna del 'vitellonismo'.
Nel fare piani e progetti ci ponemmo un interrogativo angoscioso: come trascorrere l'intera giornata senza annoiarsi?
Come per incanto comparve tra le mani di Dino una cinepresa. Era una delle prime 'otto millimetri': la passione per il 'passo ridotto' cominciava appena a farsi strada.
L'idea di girare un filmetto fu accolta da tutti con entusiasmo. Tuttavia non volevamo girare le solite scene anonime di gite e scampagnate: volevamo che la pellicola avesse un'impronta, una fisionomia. Riuniti intorno ad un tavolo, la testa tra le mani, dopo molte discussioni alla fine l'idea maturò.
A quel tempo nella nostra montagna (che era stata zona di guerra passandovi la 'Linea Gotica') c'erano ancora molti residuati bellici: elmetti, scarponi, giberne, giubbe, zaini ecc. Anche la nostra casa ne era ampiamente fornita. Inoltre, cadeva il decennale della liberazione della zona da parte degli americani.
Insomma, per farla breve, decidemmo di girare un film di sapore bellico e ci rimboccammo le maniche per buttar giù il soggetto.
Il film avrebbe raccontato l'epopea di una pattuglia di americani che, dopo molte avventure e peripezie, si sarebbe scontrata con un nucleo di tedeschi asserragliato in un fortilizio e lo avrebbe distrutto. Il titolo era tutto un programma:'Farneto, ora X!'.
Eccitatissimi per l'idea, cominciammo a fare un piano di riprese ma subito sopravvenne la doccia fredda: come avremmo risolto il problema delle armi? Dato per scontato l'equipaggiamento, dove avremmo trovato i fucili?
Pensa e ripensa, ci folgorò un'altra idea che mettemmo subito in pratica: acquistammo delle carabine ad aria compressa che, opportunamente riempite di talco, avrebbero dato alla perfezione l'idea dello sparo, considerando che il film sarebbe stato muto.
Superato quest'ultimo ostacolo ed attrezzati di tutto punto, facemmo alla chetichella i sopralluoghi per le riprese e scovammo anche il fortilizio da espugnare: si trattava della 'teggia' (casolare) della famiglia Gianinoni, ora scomparsa per far posto alla nuova strada di Farne'. Il giorno dopo indossammo le divise americane, allacciammo le giberne, calzammo gli elmetti e, schioppi a tracolla, ci dirigemmo verso il paese in fila indiana.
I Farnetani, trasportati d'un balzo indietro di dieci anni, strabuzzarono gli occhi, allibiti. Impiegarono qualche tempo per capire cosa stesse succedendo, chi fossero quegli scassati soldati americani piombati all'improvviso a 'liberare' per la seconda volta il paese. Dopodichè rivoltarono sottosopra case, soffitte, cantine, e tirarono fuori tutti i residuati bellici che ancora possedevano per metterli a disposizione. E così, proprio come gli autentici americani, ci trovammo ad avere una dotazione che eccedeva le reali necessità (....).
Insomma tutto si metteva per il meglio e, sorretti dalla popolazione, potevamo sperare di fare qualcosa di decoroso.
E invece, fin dal primo giorno, l'organizzazione cominciò a scricchiolare: fu a causa delle diserzioni.
Durante le riprese avevamo sempre un codazzo di curiosi, per lo più villeggianti, e tra costoro c'erano anche delle belle ragazzotte. Sicchè i duri 'commandos', i rudi veterani di Cassino ed Anzio, sparivano ora con questa ora con quella, mettendo in crisi l'esito della missione  e compromettendo inquadrature e sequenze opportunamente studiate secondo i migliori canoni estetici. Mio fratello riuscì con pazienza a riportare la disciplina e gli eroici combattenti, seppur mugugnando, trascurarono le gonnelle e ritrovarono lo spirito di corpo.
Nel corso di una scena all'imbocco di Farne' (rappresentava una sosta della pattuglia dopo una marcia estenuante), vedemmo arrivare il taxi del paese vicino, che trasportava una villeggiante, la Carla. Armato fino ai denti e circondato dai miei prodi, mi venne istintivo di piantarmi in mezzo alla strada e di alzare la mano in cenno di alt. Il taxi frenò bruscamente; io aprii ruvidamente lo sportello e dissi, imitando la cadenza americana: 'Niente tedeschi quà?'.
Il tassista, con gli occhi fuori dalle orbite, il labbro pendulo, pallido e impaurito, balbettò una sfilza di 'no' scuotendo il capo. La Carla, che aveva capito tutto, rideva a crepapelle (...).
La nostra guerra casereccia continuò fino a che arrivammo al grande assalto finale, la scena madre del film.  Nella 'teggia' dei Gianinoni presero posto alcuni paesani volontari in qualità di difensori: per loro furono rappattumati anche alcuni berrettucci tedeschi.
Controllata la dotazione di talco, sistemata la macchina da presa, l'indomita pattuglia americana si lanciò coraggiosamente all'attacco, incurante del fuoco nemico, con grande sprezzo del pericolo.
La fucileria fu nutritissima, anche se intermittente: infatti le armi degli attaccanti, esaurita l'inquadratura, venivano passate ai difensori e viceversa, senza contare che per ogni scarica bisognava di nuovo riempire i fucili di talco.
 La battaglia durò un intero pomeriggio e, al termine, per un raggio di centinaia di metri tutt'intorno stagnava un intenso profumo di lavanda. La vittoria naturalmente arrise agli americani i quali, subito dopo, finalmente in congedo, si buttarono nelle loro avventure sentimentali sparpagliandosi per serre e castagneti.
Ne venne fuori un filmetto sgangherato di una ventina di minuti, che fu proiettato in pompa magna nella piazza di Farne', alla presenza di un folto pubblico; fu fonte di grande divertimento specie per i bambini, i quali ridevano di gusto anche quando, nelle nostre intenzioni, non c'era nulla da ridere.
'Farneto ora X!' subì poi parecchie aggiunte, manipolazioni e modifiche, sicchè col tempo la primitiva versione andò quasi perduta (ndc: la versione del film pervenutaci in realtà non sembra aver subìto eccessive manipolazioni).
Ormai sono in pochi a ricordare  quel nostro giovanile e velleitario colpo di vita. Una sola persona non ha dimenticato: il tassista. Per molti anni a seguire, ogni volta che incontrava qualcuno di noi, tendeva la mano a taglio, in un gesto di bonaria minaccia: 'Accident a vuàtri! A m'avi fatt chiappàa una paura', gridava sorridente dal finestrino del vecchio taxi.
Vittorio Vighi

Ndc: Dic. 2011: la pellicola il film 'Farneto ora X!' è stata recuperata, proiettata per una sera al cinema Pergola di Vidiciatico (BO) ed è disponibile su dvd in una edizione con colonna sonora curata dal Gruppo Studi Capotauro. La versione 'muta' è  visibile su Youtube (vai nei link e cliccaci sopra o fai copia e incolla):     http://www.youtube.com/watch?v=b_6DzxmT1-0&feature=youtu.be 
 

galleria (cliccare sulle immagini per ingrandirle)

4/1/2012 - Proiezione di Farneto ora X!, versione con colonna sonora, e del documentario The Climb to Glory organizzata dal Gruppo Studi Capotauro. I 'Farneto ora X!' - riprese del film II - foto dal set del film 'Farneto ora X'. Lo scherzo al tassista. III - dal film 'Farneto ora X': marcia di avvicinamento. IV - dal film 'Farneto ora X': la reazione ad un'imboscata. V - foto dal set del film 'Farneto ora X': la pattuglia è in vista dell'obiettivo. VI - dal film 'Farneto ora X': assalto finale al caposaldo nemico. VII - foto dal set di 'Farneto ora X', onore ai caduti. Vighi con Charlie Chaplin a Forio d'Ischia, 25 sett. 1957, e autografo originale. I Ragazzi del Juke Box, 1959, regia di Lucio Fulci, soggetto e sceneggiatura di Lucio Fulci, Piero Vivarelli, Vittorio Vighi (titoli di testa realizzati da Vittorio Vighi - vedi sez. Fumetti, libri, illustrazioni). Metti, Celentano e Mina...Urlatori alla sbarra, 1960, regia di Lucio Fulci, soggetto e sceneggiatura di Giovanni Addessi, Lucio Fulci, Vittorio Vighi, Piero Vivarelli. I ladri, 1959, regia di Lucio Fulci, soggetto e sceneggiatura Roberto Coscia, Nanni Loy, Ottavio Jemma, Marino Onorati, Vittorio Vighi, Lucio Fulci. Letto a tre piazze, 1960, regia di Steno, soggetto di Lucio Fulci, Bruno Baratti, Vittorio Vighi, sceneggiatura e dialoghi di Alessandro Continenza e Steno, collaboratori alla sceneggiatura Lucio Fulci, Bruno Baratti, Vittorio Vighi. Gli Onorevoli, 1963, di Sergio Corbucci, scritto da Corbucci e Grimaldi, Renato Mainardi, Vittorio Metz, Vittorio Vighi e Mario Guerra, da un'idea di Corbucci e Grimaldi. Gli imbroglioni, 1963, regia di Lucio Fulci, soggetto e sceneggiatura di Lucio Fulci, Mario Guerra, Vittorio Vighi, Castellano e Pipolo. Super rapina a Milano, 1964, un film di Adriano Celentano, regia di Adriano Celentano, soggetto e sceneggiatura di Mario Guerra e Vittorio Vighi. I maniaci, 1964, regia di Lucio Fulci, soggetto e sceneggiatura Castellano - Pipolo - Vighi - Guerra - Fulci da un'idea di Castellano e Pipolo. Per qualche dollaro in meno, 1966, regia di Mario Mattoli, soggetto di Sergio e Bruno Corbucci, sceneggiatura Vittoriano Vighi, Mario Guerra, Bruno Corbucci. Spia Spione, 1966, regia di Bruno Corbucci, soggetto di Jesus Balcazar, sceneggiatura di Mario Guerra - Vittorio Vighi - Bruno Corbucci. James Tont operazione D.U.E., 1966, regia di Bruno Corbucci, soggetto di Ermanno Donati e Luigi Carpentieri, sceneggiatura di Bruno Corbucci, Vittorio Vighi, Mario Guerra, Antoinette Pellevant, Ermanno Donati, Luigi Carpentieri. 2 marines e 1 generale, 1966, regia di Luigi Scattini, da un'idea di Fulvio Lucisano, sceneggiatura di Castellano e Pipolo, collaboratore ai dialoghi Vittorio Vighi. Metti lo diavolo tuo ne lo mio inferno, 1972, regia di Bitto Albertini, soggetto di Bitto Albertini e Vittorio Vighi, sceneggiatura di Bitto Albertini e Marino Onorati (titoli di testa realizzati da Vittorio Vighi - vedi sez. Fumetti, libri, illustrazioni Gerarchi si muore, 1961, Regia Giorgio Simonelli, soggetto e sceneggiatura di Marcello Ciorciolini, Mario Guerra e Vittorio Vighi.