(autoritratto)

Vittorio Vighi - sito ufficiale

La lupa

La lupa

 I PADRI DELLA LUPA, di Oreste Flamminii Minuto
(Testo già pubblicato da Luca Boschi il 24/2/2008 sul sito http://lucaboschi.nova100.ilsole24ore.com/2008/02/i-padri-della-l.html - cliccaci sopra nei Link)

La Lupa Capitolina, col gemello che 'non gradisce' il latte, è forse e senza forse l'opera più nota di Vittorio Vighi. Il compianto Oreste Flamminii Minuto, insigne Avvocato Penalista e suo amico fraterno, così ne ricordava la creazione, ma non solo:
 
Conobbi Vittorio Vighi verso la fine degli anni cinquanta in quella specie di crogiuolo culturale, politico e sociale che era (ed è) il Ristorante Otello alla Concordia di via della Croce a Roma. Lì si facevano le più incredibili conoscenze. Personaggi del mondo del cinema, della politica, della cultura frequentavano quel posto, dove si mangiava bene a prezzi contenutissimi.
C'ero capitato per caso e dopo poco tempo ebbi il privilegio di sedermi al 'Tavolone' (una lunga tavola alla quale mangiavano gli 'abituè'). E così, tra i vari Monicelli, Germi, Antonioni, Pontecorvo, trovai un posticino dovuto al fatto che, da solo, occupavo un tavolo con quattro posti: 'A regazzi', che stai a fà da solo? Viette a sede' ar tavolone, così me liberi quattro posti', mi aveva detto Otello. Seppi in seguito che era stata Nora, la moglie, a dirgli di invitarmi al tavolo comune perchè 'je facevo pena'.
E al tavolone, appunto, conobbi Vittorio e fu subito amicizia. Quella vera, durata un'intera vita.
Tra le tante avventure vissute insieme, mi piace ricordare la nascita della sua Lupa.
In una sera del dicembre 1969 eravamo a casa di uno degli Scola (non ricordo se di Ettore, il regista, o di Pietro, il medico) e in attesa della cena si facevano i 'giochetti'. In quell'epoca ci si vedeva il giovedì a casa di qualche amico per 'giocare' (due squadre contrapposte) a base di quiz sui più svariati argomenti. Ettore Scola aveva preso spunto da queste abitudini per scrivere e girare il film con Sordi e Manfredi 'Riusciranno i nostri eroi....', film che finisce con il 'Cicci' nun ce lassà'.....!
Vittorio, seduto un po' in disparte, non mostrava particolare interesse per i contenuti dei quiz (si parlava di segni zodiacali), tanto è vero che ad una sollecitazione a partecipare attivamente al gioco rispose: 'Si! Stavo riflettendo: ma di che segno zodiacale sono le teste di cavolo?'.
Aveva afferrato un pennarello che portava sempre con sé e su una fila di piatti pronti per la cena aveva cominciato a disegnare una specie di strip: la sequenza di un frate con una enorme tonaca che, man mano che veniva sollevata, scopriva il reale motivo della sua dimensione: un enorme fallo eretto.
Tra le risate di molti che si avvicinavano per prendere i piatti per la cena, mi avvicinai a Vittorio e gli dissi: 'Hai mai pensato a scrivere una storia di Roma a fumetti in chiave dissacratoria e satirica?'. Mi guardò con aria vaga e incuriosita e quando d'un fiato gli dissi: 'Mi viene in mente....che so....una Lupa con uno dei gemelli che succhia e l'altro che sputa....', prese il suo pennarello e disegnò seduta stante quel vero e proprio capolavoro che è la Lupa Capitolina.
Ci volle un po' di tempo per mettere a punto la commercializzazione del disegno. Alla fine fu deciso di fare un poster. Poi si passò alle magliette. Poi ai posacenere e poi....
Il capolavoro di Vighi fu visto in un ristorante a Singapore all'interno di una bacheca illumunata, a Los Angeles in una birreria incorniciato in un quadro, in Norvegia in un pub di Trondheim.
Fu un successo enorme e tutte le librerie e i negozi di souvenir smerciarono (e continuano a smerciare) soprattutto i poster.
Gli amici cominciarono a rendergli omaggio prendendolo un po' in giro: 'Ecco il vero padre della Gioconda!', dicevano, volendo intendere che era diventato più famoso di Leonardo.
Lui reagiva facendo spallucce e continuando nella pubblicazione di disegni di personaggi dell'antica Roma.
Oreste Flamminii Minuto

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